Dopo la Cina, il Covid-19 ha colpito duramente anche l’Europa. E come sappiamo anche l’Italia, che purtroppo è il Paese più toccato (con decine di migliaia di vittime e centinaia di migliaia di casi positivi accertati). Le normative introdotte dal governo per fronteggiare questa situazione straordinaria prevedono la chiusura forzata di moltissime attività e l’obbligo di restare a casa: misure necessarie per sconfiggere il virus, ma che avranno un impatto devastante sulle imprese.

Nella difficoltà, però, c’è chi sta riuscendo a sconfiggere il coronavirus. Almeno nelle vendite. Sono coloro che hanno capito prima degli altri che il futuro è online e che non avere un e-commerce è un suicidio

Senza e-commerce non c’è futuro. Lo dicono i dati

Lo dicono i numeri. Il Covid-19 sta guidando la crescita globale delle vendite di e-commerce, con milioni di consumatori in tutto il mondo che fanno acquisti in quarantena per beni, servizi e intrattenimento online. I volumi delle transazioni nella maggior parte dei settori della vendita al dettaglio hanno visto un aumento del 74% a marzo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre i giochi online hanno registrato un incredibile aumento del 97%, secondo l’analisi di ACI Worldwide di centinaia di milioni di transazioni da rivenditori online globali.

“Durante questi tempi senza precedenti e incerti con milioni di persone a casa, molti consumatori vanno online per acquistare prodotti o servizi“, ha affermato Debbie Guerra, vicepresidente esecutivo di ACI Worldwide. “La quarantena ha cambiato la vita di tutti noi, con i consumatori che acquistano elettronica e mobili – per supportare il lavoro, la comunicazione, la scuola e l’intrattenimento – nonché articoli come articoli per la casa e prodotti fai-da-te”.

Un incremento trasversale delle vendite online

L’aumento delle vendite di e-commerce è stato particolarmente significativo nei prodotti relativi alla permanenza all’interno delle abitazioni.

Rispetto a marzo 2019, i volumi delle transazioni sono aumentati del 97% per i prodotti per la casa e l’arredamento, del 136% per i prodotti fai-da-te, del 163% per gli articoli da giardino, del 26,6% per l’elettronica, e del 29,7% per i gioielli. Solo per citare qualche esempio.

Inoltre, c’è stato un aumento del 97% dei giochi online. Solamente viaggi e appuntamenti online, per ovvie ragioni, hanno subito un calo delle transazioni (rispettivamente del 60% e del 44%).

Tornare indietro sarà impossibile 

Gli effetti della quarantena sulle abitudini d’acquisto degli italiani sarà irreversibile, secondo molti esperti. A lungo termine, il cambiamento nel comportamento dei consumatori sarà evidente a tutti. L’e-commerce è diventato un canale di riferimento.

La quarantena ha cambiato la vita di tutti noi, con i consumatori che acquistano elettronica e mobili – per supportare il lavoro, la comunicazione, la scuola e l’intrattenimento – nonché articoli come articoli per la casa e prodotti fai-da-te.

Chi riuscirà ad adeguarsi e a cogliere l’opportunità, creando un e-commerce e cominciando a vendere online i propri prodotti, probabilmente non solo sopravviverà alla crisi, ma avrà un futuro roseo. Chi invece non capirà quello che sta accadendo, si troverà all’improvviso tagliato fuori dal mercato.

I prezzi sono alla portata di tutti

Per fortuna realizzare un e-commerce ha costi che qualsiasi azienda può sostenere. Il commercio al dettaglio dovrà riorganizzarsi e anche i piccoli negozianti saranno obbligati a ripensare il modello di business.

Sarà difficile tornare indietro e togliere alla tecnologia digitale il ruolo assunto durante la pandemia. Non c’è tempo da perdere, la svolta verso gli acquisti online sperimentata in questa emergenza avrà delle lunghe ricadute. Per questo i pilastri sui cui ricostruire l’ossatura del piccolo commercio non possono che essere digitale e logistica. Oltre, ovviamente, al superamento della crisi sanitaria.